sabato 13 ottobre 2007

IBS-MyMovies, le prospettive dell'intrattenimento digitale

About the buyout of MyMovies.it by Ibs.it (Internet Book Shop), aimed at building up the larger online entertainment services provider in the italian market.

La notizia della settimana, per lo meno se parliamo di nuove tecnologie e di mercato italiano, è l’acquisizione da parte di ibs.it, colosso della vendita online di materiale di intrattenimento, di MyMovies, sito di informazione cinematografica che offre anche la possibilità di scaricare legalmente a pagamento un certo numero di film.

Ho sempre avuto un occhio di particolare riguardo nei confronti delle notizie relative ad acquisizioni di questo genere, perché solitamente aprono scenari interessanti. Purtroppo, molto spesso, a seguirli nel lungo periodo, questi movimenti di mercato si rivelano una grossa bolla di sapone, probabilmente perché non è sempre facile integrare servizi diversi e inventare qualcosa di nuovo che possa interessare il molto esigente utente di Internet.

Non voglio quindi farmi prendere dall’entusiasmo, ma piuttosto vorrei cercare di capire quali sono le prime questioni che il nuovo binomio ibs-MyMovies dovrà affrontare per affermarsi nell’offerta di intrattenimento a 360 gradi (non solo e-commerce tradizionale, ma anche downloading e streaming di video e di audio, stando alle parole dell’AD Mauro Zerbini). Ne intravedo almeno tre:

  1. Una revisione globale dell’immagine online del nascente portale. Potrà sembrare una cosa superflua e del tutto scontata, ma volersi proporre come potenziale leader (i numeri ci sono) nell’offerta di intrattenimento online significa doversi scontrare con realtà che da diverso tempo sono sul mercato e hanno sviluppato modalità di presentazione e interfacce molto accattivanti e usabili. Penso a Lycos Cinema, che offre peraltro un servizio di chat durante la visione dei film molto interessante, ma anche ad Alice TV, iTunes Store o MSN Music, senza considerare le decine di programmi più o meno legali che offrono film e altri contenuti in streaming o in p2p e che negli ultimi tempi hanno fatto passi da gigante (stiamo parlando soprattutto di mercato in lingua inglese, o comunque non italiana, ma credo sia questo il punto di riferimento cui dover rivolgersi).
  2. Una forte strategia commerciale, mirata soprattutto a chiudere accordi di partnership e distribuzione con società di produzione cinematografica e musicale. Qualcosa più di 200 film sono un buon inizio, ma diventa fondamentale (e assolutamente non facile) poter proporre all’utente anche titoli di difficile reperibilità (ad esempio, i classici o i film dei festival indipendenti) o di recentissima uscita.
  3. Una importante politica di pricing. Semplicemente, allo stato attuale delle cose, pagare 11,90 euro per scaricare un film che l’utente può trovare illegalmente gratis (è una pratica comune, non va sottovalutata), noleggiare a molto meno, comprare in DVD a poco di più (con tanto di confezione, eventuali contenuti speciali, libretto, ecc.) è fuori da ogni logica competitiva.

Un ulteriore punto potrebbe essere la qualità del prodotto proposto. Se qualcuno dovesse aver provato a scaricare un film da MyMovies, sarebbe interessante sapere quali siano le sue caratteristiche e "come si vede".

La mia speranza è che finalmente si possa riuscire a fornire una valida opzione di intrattenimento online anche nel nostro Paese.

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